Cobas

[27 OTTOBRE] Bologna: a migliaia nel corteo del S.I. Cobas per lo sciopero generale

In circa 2000 si sono dati appuntamento sotto le DUE TORRI , simbolo storico della città di Bologna nel giorno dello Sciopero Generale indetto dal sindacalismo di base per il 27 Ottobre.

Erano lavoratori e lavoratrici del S.I.Cobas impiegati nelle grandi multinazionali della logistica e dell’autotrasporto, come SDA, DHL, TNT, UPS, GLS insieme a centinaia di soci-lavoratori impiegati nelle COOPERATIVE aderenti a LEGACOOP e a quelli provenienti dal modenese e  impiegati nel settore della MACELLAZIONE CARNI. Presenti anche le LAVORATRICI DELLE PULIZIE  dei grandi alberghi e i lavoratori del PUBBLICO IMPIEGO, della SANITA’ e della SCUOLA.  A raggiungerli delegazioni provenienti da Parma, Reggio Emilia.

Il concentramento è stato presto raggiunto da uno spezzone partito da Piazza Verdi e animato da Precari, Studenti Universitari e Medi in lotta contro l’alternanza Scuola-Lavoro, insieme ai protagonisti della Lotta per il Diritto all’Abitare. A questo punto il presidio si è trasformato in un incontenibile corteo   percorrendo la centralissima via Castiglione con in testa i lavoratori in lotta di SDA-Poste Italiane che nelle ultime settimane sono stati protagonisti di scioperi e picchetti quasi senza sosta a livello nazionale.

Giunta all’altezza dell’incrocio con piazza Minghetti la testa del corteo è avanzata verso le POSTE CENTRALI di Bologna con l’intento di denunciare l’atteggiamento di chiusura di Poste Italiane rispetto alla trattativa SDA in cui a lavoratori presenti da anni nei magazzini di SDA, si voleva applicare il Jobs Act con la scusa del cambio appalto!

Jobs- Act e mancata tutela dell’art.18 che solo le lotte reali dei lavoratori del S.I.Cobas  hanno impedito di applicare nell’ambito del settore dei Trasporti e della Logistica. E non stupisce infatti che sia stato proprio  il padrone statale a volere tentare questo arretramento in termini di diritti e che la trattativa abbia trovato proprio su questo punto i maggiori ostacoli fra le parti.

Il corteo determinato ha quindi avanzato verso le Poste trovandosi di fronte un cordone di polizia che  ha provato a impedirne l’avanzata , ma che è dovuto indietreggiare di fronte alla determinazione dei lavoratori che neanche per un secondo hanno pensato di non poter raggiungere l’entrata delle poste, loro diretta controparte. Il corteo, che vedeva anche la partecipazione del coordinatore nazionale di S.I. Cobas Aldo Milani, è poi proseguito attraversando il centro cittadino, sfilando per Piazza Maggiore dove si sono susseguiti numerosi interventi , per poi proseguire verso Questura e Prefettura ,imboccando infine via Marconi all’incrocio con via Ugo Bassi dove si è tenuto un nuovo blocco che ha visto le migliaia di lavoratori seduti in presidio a ricordare le forme di lotta che quotidianamente vengono poste in essere davanti ai loro magazzini.

Numerosi interventi dei lavoratori e delle realtà presenti hanno quindi accompagnato il corteo fin sotto la sede della CGIL, difesa da un ormai attempato servizio d’ordine, che è stata bersagliata da uno spontaneo  lancio di uova mentre le urla del corteo accompagnate dai tanti interventi al microfono  denunciavano l’inerzia dei confederali in tanti anni di sfruttamento e la collaborazione di questo sindacato con le principali committenti e cooperative del settore logistica-trasporti, ma anche le politiche antiproletarie del governo in carica guidato dal Partito Democratico. Il serpentone dei manifestanti ha poi proseguito fino a Piazza dei Martiri dove si è tenuto il comizio finale chiuso da un vibrante intervento di Aldo Milani.

Si è trattato  di una giornata pienamente riuscita sul territorio bolognese che tuttavia è stata completamente silenziata da media e stampa cittadina, probabilmente preoccupati che il modello di sfruttamento emiliano basato sulla collaborazione tra industriali, cooperative, Cgil e Partito democratico , possa venire messo in discussione nel dibattito pubblico, ma sappiamo fin troppo bene che queste mosse lasciano il tempo che trovano quando nelle contraddizione del reale, dentro i magazzini, in coda al centro per l’impiego, sul posto di lavoro e nei quartieri popolari i lavoratori e i proletari si organizzano.

 

 

S.I.Cobas Bologna